La serie The Perfect Couple tenta di combinare un intrigo tipico di Big Little Lies con un’atmosfera che richiama The White Lotus, ma il risultato finale non riesce a soddisfare completamente. La visione seduce, ma alla fine risulta insoddisfacente. L’adattamento del romanzo di Elin Hilderbrand non riesce a mantenere l’attenzione viva per sei ore, presentando eventi e sviluppi narrativi che si concludono in un finale poco incisivo.
Sinossi di The Perfect Couple
In un contesto esclusivo e luminoso di Nantucket, si attende un matrimonio di grande richiamo: quello tra Benji Winbury (Billy Howle), membro di una famiglia prestigiosa, e Amelia Sacks (Eve Hewson), una giovane con origini diverse. Greer (Nicole Kidman), madre dello sposo e celebre scrittrice, disapprova questa unione. I festeggiamenti vengono interrotti da un tragico evento tra gli invitati.
Un cast d’eccellenza
Le prime scene di The Perfect Couple ricordano la struttura di Big Little Lies e, con la partecipazione di Nicole Kidman, l’atmosfera di privilegi e ricchezze assomiglia a The White Lotus. Sebbene la leggerezza iniziale possa sembrare promettente, si disperde in una critica sociale priva di incisività. Le performance di attori di alto calibro non riescono a salvare personaggi che restano ancorati a stereotipi già visti. Kidman sembra ripetere un ruolo che le è ormai familiare, mentre Liev Schreiber avrebbe meritato un maggiore approfondimento.
La coppia Jack Reynor e Dakota Fanning porta un tocco di comicità, tra tradimenti e sfide, e Isabelle Adjani si distingue per le sue battute incisive. Eve Hewson e Meghann Fahy emergono come figure chiave, salvando parte della narrazione con dinamiche autentiche tra amiche profondamente legate.
Analisi del confronto sociale
Il contrasto tra le classi sociali, evidenziato dalle famiglie degli sposi e dalla figura del capo della polizia Dan Carter (Michael Beach), funziona a tratti. Risulta difficile comprendere le motivazioni per cui si desidera entrare in quel mondo elitario. L’inevitabile confronto con opere precedenti limita la capacità della serie di sorprendere. L’estremizzazione dei rapporti porta la narrazione verso toni quasi melodrammatici, mancandole della ironia e del sarcasmo presenti in classici come Desperate Housewives o The White Lotus.
La progressiva caduta dell’immagine di una famiglia perfetta avviene in un modo troppo lento, e la regia di Susanne Bier non riesce a trattenere l’attenzione, lasciando spazio a momenti di noia. Le molteplici rivelazioni si affollano in un intreccio che, sebbene utile, appare frammentato.
Considerazioni finali
The Perfect Couple giunge probabilmente sugli schermi con un ritardo nel tempismo: un’uscita estiva avrebbe rappresentato un’ottima occasione per una storia leggera ma ben presentata. La serie, pur avendo potenziale, si sente penalizzata da un formato esteso che non riesce a rispettare le aspettative, suggerendo che un film in stile Knives Out sarebbe stato più adatto all’adattamento del romanzo.