ritrovamento del corpo di alessandro coatti
Il corpo di Alessandro Coatti è stato scoperto in condizioni drammatiche dopo un lungo periodo di ricerche. Attualmente, la salma non è ancora stata restituita all’Italia, dove la madre attende con ansia di poter procedere alla sepoltura. Su piattaforme social, la madre ha espresso il suo dolore con parole toccanti: “Alessandro mi manchi da morire. Mi manca l’aria per respirare. Mi manchi, mi manchi tantissimo”. Il biologo italiano è stato vittima di una tragica aggressione che ha portato alla sua morte e al successivo smembramento del corpo.
Secondo le informazioni fornite da un amico di Alessandro Coatti, il biologo aveva comunicato con lui la mattina del 5 aprile, giorno della sua scomparsa. In quel frangente, Coatti si trovava in un hotel a Santa Marta, in attesa di un mezzo per raggiungere il Parco di Tayrona, dove avrebbe dovuto incontrare l’individuo che poi si sarebbe rivelato il suo aggressore.
il viaggio e le precedenti esperienze in sudamerica
L’amico ha anche raccontato che prima del viaggio in Colombia, Coatti aveva trascorso tre settimane in Bolivia con lui e un altro compagno. Dopo il soggiorno boliviano, i due amici erano tornati in Cile mentre Alessandro proseguiva da solo verso Medellín. Qui avrebbe subito una prima aggressione che lo costrinse a ricevere cure ospedaliere; purtroppo, l’ultima violenza subita sarebbe risultata fatale.
dettagli dell’autopsia e circostanze della morte
Dai referti autoptici emerge che prima di essere sequestrato e ucciso, Alessandro sarebbe stato drogato. Secondo le analisi forensi, la causa della morte è attribuibile a colpi inferti con oggetti contundenti; solo successivamente il corpo è stato smembrato. Si ipotizza che l’omicidio sia avvenuto durante una rapina degenerata.
- Alessandro Coatti
- Amico (testimone)
- Mamma (dichiarazione sui social)
- Aggressore (non identificato)