Ferragni e la sua storia d’amore: i retroscena inapprovati dalla famiglia Tronchetti Provera

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Chiara Ferragni ha recentemente rilasciato alcune dichiarazioni ai mezzi di comunicazione spagnoli, esprimendo la sua felicità per la relazione che sta vivendo. Ha affermato: “Ho una relazione, sono molto felice, lui è un bravissimo ragazzo, avevo bisogno di un bravo ragazzo come lui. È la cosa migliore che mi sia capitata quest’anno e spero continui così.” Non mancano le complicazioni legate a questa relazione, poiché si riporta che la famiglia di Giovanni Tronchetti Provera non approverebbe affatto la sua relazione con Chiara.

Contrarietà della famiglia Tronchetti Provera

Gabriele Parpiglia, noto esperto di gossip, ha confermato via social questa opposizione. Secondo quanto comunicato, “Lo avevamo annunciato in tempi non sospetti, ma lo scetticismo e l’incredulità avevano quasi fatto passare in secondo piano la notizia. Ma avevamo ragione.” Al centro della controversia c’è la contrarietà della madre di Giovanni, Cecilia Pirelli, la quale avrebbe posto al figlio delle condizioni specifiche riguardo alla loro relazione.

Le condizioni imposte dalla famiglia

La famiglia Pirelli sarebbe così infuriata da aver richiesto la rimozione di video che includessero la dichiarazione di Chiara fatta durante i Goya Awards. Si riporta quindi che: “Questo rientra nei patti posti al figlio per vivere questa storia. No toto social sul profilo di lei, no foto fatte da lei che riprendano casa o situazioni private dei Tronchetti. Questa guerra dei Roses è solo alle prime battute.”

Impatto della sovraesposizione mediatica

In aggiunta, si sottolinea che per la famiglia Pirelli, nota per una comunicazione sempre controllata e mirata, l’associazione con Chiara Ferragni, la quale ha costruito la sua carriera sulla visibilità mediatica, rappresenta una difficoltà culturale da affrontare. “Per una famiglia come i Pirelli, dove la comunicazione è sempre stata misurata e finalizzata esclusivamente agli obiettivi aziendali, l’idea di una nuora che ha fatto della sovraesposizione mediatica il proprio mestiere rappresenta un cortocircuito culturale difficilmente gestibile,” conclude Parpiglia.

Scritto da Augusto Clerici
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