emilio solfrizzi: l’attore e il suo rapporto con il lavoro
Emilio Solfrizzi è un attore di grande successo, conosciuto per le sue interpretazioni in produzioni come Sei Forte Maestro, Tutti Pazzi Per Amore e Femmine Contro Maschi. Recentemente, la sua assenza dalle scene ha sollevato interrogativi tra i suoi fan. Riguardo alla domanda su quanto gli venga chiesto “Che fine ha fatto?”, ha condiviso le sue sensazioni in un’intervista a Il Messaggero.
“Sì, certo. Che fastidio. Che fine ho fatto? Oddio. Anche su internet leggo queste domande e un po’ mi fa male. Ma che vuol dire? Lavoro in teatro, giro l’Italia da nord a sud come un matto e mi diverto come sempre. Non faccio film e serie da un po’ di tempo, ma sono comunque un uomo molto fortunato che, tra l’altro, detesta tutti quelli che fanno la lagna. Va tutto bene, mi creda”. […] “Si deve seguire la propria strada e scegliere sempre. E poi se uno alla fine apre una tabaccheria, perché nessuno lo chiama più, deve essere pronto a dire con sincerità come sono andate le cose”.
le opportunità rifiutate e i progetti futuri
Nel recente passato, Solfrizzi ha rifiutato l’opportunità di condurre un programma preserale, chiarendo che avrebbe potuto essere un valido sostituto per Flavio Insinna. Ha affermato, “Forse un po’ mi sono pentito, perché l’avrei fatto bene, ma avrei dovuto scegliere tra recitare e fare solo tv: insieme non credo che si possano fare”.
riflessioni sulla carriera e sul futuro
Riflettendo sulla sua carriera, Emilio Solfrizzi ha espresso la sua percezione di essere in credito con la vita. Con i suoi 63 anni, si sente fortunato per il suo percorso artistico, ma desidera ancora avere la possibilità di esprimersi artisticamente. Ha sottolineato come il silenzio della Rai e la mancanza di progetti cinematografici lo facciano star male, nonostante il suo lavoro passata abbia sempre avuto successo.
“Con la vita mi sento in credito. Ho 63 anni. Da un lato penso di essere fortunato perché venendo dalla Puglia ho fatto un percorso che molti giudicano ottimo. Dall’altro penso di poter dire ancora la mia, per questo la Rai che mi snobba o il cinema che non mi propone progetti adatti a me mi fanno star male. Quello che ho fatto è sempre andato bene: perché non dovrei pensare di poter dare ancora un contributo?”.