Candela critica Bisciglia a Temptation Island: “Mancanza di miglioramento evidente ogni anno

Giuseppe-Candela-Filippo-Bisciglia

giuseppe candela e il successo di temptation island

Giuseppe Candela ha recentemente pubblicato un approfondito editoriale su Dagospia, evidenziando come Temptation Island continui a essere un programma con ascolti record anche quest’anno. Al centro della sua analisi, Candela ha posto il conduttore Filippo Bisciglia, definendolo coerente nella sua presunta incapacità annuale.

“Non potendo guidare il tram, guida il racconto Filippo Bisciglia che è coerente: incapace allo stesso modo ogni anno. Ma ormai è parte della scenografia, come il pinnettu. E pronuncia la frase cult, la stessa che Antonio Ricci ha detto a Giorgia Meloni per mostrare le perle di Giambruno: ‘Ho un video per te‘”.

il ruolo di maria de filippi

Oltre a Filippo Bisciglia, nell’editoriale si menziona anche Maria De Filippi, riconosciuta per la sua capacità di realizzare casting vincenti che fanno la differenza nei reality show.

“Quel genio del male (o del bene, fate vobis) di Maria De Filippi sa fare quello che molti reality non sanno più fare: i casting. E il pubblico risponde presente con ascolti record, numeri che “Grande Fratello” e “L’Isola dei Famosi” non ottengono nemmeno in inverno e primavera, quando la gente è chiusa in casa davanti al piccolo schermo. […] D’estate c’è voglia di leggerezza e c4zzate, insomma di corna”.

elementi chiave del successo

storytelling e montaggio

Candela attribuisce il successo di Temptation Island a vari fattori, tra cui lo storytelling, il montaggio e un cast naturale.

“Storytelling, montaggio e, come dicevamo, un cast al “naturale” sono il segreto del successo. Perché quelle di Temptation Island saranno pure “sgrammaticate” ma le corna stanno bene su tutti. Se cambia la scala sociale, non cambiano le dinamiche amorose. Non cambiano i problemi di coppia in cui lo spettatore si riconosce. La gelosia, l’abitudine, i tradimenti e la visione collettiva sul divano al grido di ‘al suo posto avrei…’. Si guarda uno spettacolo che si vive o che vive qualcuno che ti è vicino. […] La tv è scrittura e non è così importante, o meglio necessario, che quanto visto sia vero. È necessario che sia verosimile”.

Scritto da Augusto Clerici
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