L’intervento di allungamento delle gambe? Lo scrittore Di Matteo critica duramente Chiofalo: “Meriterebbe un trapianto di cervello

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L’intenzione di Francesco Chiofalo di sottoporsi a un intervento per l’allungamento delle gambe non appena tale operazione sarà legale in Europa ha sollevato un acceso dibattito. Numerose sono state le reazioni, tra cui quella piuttosto dura dello scrittore Simone Di Matteo.

Le critiche di Simone Di Matteo

Simone Di Matteo ha espresso forti critiche verso la scelta di Francesco Chiofalo di sottoporsi a un ulteriore intervento estetico. Lo scrittore ha chiaramente affermato:

“Sarò sicuramente impopolare, ma l’unico intervento chirurgico al quale questo ‘Ken (dis)umano wanna be’ dovrebbe sottoporsi sarebbe un trapianto del cervello. Per quel che mi riguarda, uno di gallina, senza offendere le mie amiche piumate, andrebbe bene”.

L’insensatezza delle operazioni estetiche

Di Matteo ha proseguito sottolineando che l’insicurezza dovrebbe essere affrontata con il supporto di uno psicologo, non attraverso la chirurgia estetica. Secondo lo scrittore, Chiofalo rappresenta un esempio negativo di come non si dovrebbe affrontare la cura del corpo, visto che il suo continuo ricorso ad interventi è visto come un tentativo maniacale di rimanere alla moda e attirare l’attenzione su di sé.

“Questo spasmodico e insensato ricorso a continui interventi per acquisire ora gli occhi di un colore diverso, ora una barba, ora le labbra, e chi più ne ha, più ne metta, non è altro che un maniacale tentativo per restare alla moda nella vana speranza di far parlare di sé”

Interventi chirurgici di Francesco Chiofalo

Prima di considerare l’intervento per il cambio del colore degli occhi, Chiofalo si è sottoposto a numerose altre operazioni estetiche:

  • Trapianto di capelli
  • Trapianto di barba
  • Filler alle labbra

Il commento di Di Matteo è stato lasciato sulla pagina pubblica del portale Spyit. Finora Chiofalo non ha risposto alle critiche lanciate dallo scrittore. Resta da vedere se deciderà di reagire in futuro.

Scritto da Augusto Clerici
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