Mimma Mascara Oggi: Vita e Destino della Moglie di Pietro Ferrara

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Mascaria, il film di Rai 1, vede Manuela Ventura nei panni di Mimma. Scopriamo chi era nella realtà la moglie di Pietro Ferrara e quale destino ha avuto.

Al centro del film Rai “Mascaria” troviamo Pietro Ferrara, un piccolo imprenditore siciliano, interpretato da Fabrizio Ferracane, che vive una situazione drammatica dopo aver denunciato i mafiosi. La mafia vendica l’affronto diffondendo falsità su di lui, portando all’apertura di un lungo processo. La trama, seppur romanzata, trae ispirazione da reali vicende, in particolare dalla storia di Rocco Greco, imprenditore di Gela che si tolse la vita nel 2019, un anno prima che il tribunale riconoscesse la sua innocenza.

Come Pietro Ferrara, anche Rocco Greco aveva una moglie e tre figli. Il personaggio di Mimma Ferrara, incarnato da Manuela Ventura, è ispirato a Enza Greco, moglie di Rocco. Durante il periodo buio, Enza giocò un ruolo fondamentale nel mantenere l’integrità della famiglia, mentre gli attacchi della mafia minacciavano la tranquillità familiare e la sopravvivenza dell’azienda del marito, la Cosiam.

enza greco alla guida dell’azienda

La donna che ha ispirato Mimma, moglie di Pietro Ferrara, oggi continua a guidare la famigliare. Enza Greco ha deciso di onorare la memoria del marito e, insieme ai figli, porta avanti le attività dell’azienda. Nel 2023, il figlio Francesco ha raccontato che, sebbene le difficoltà siano molte, la loro decisione è stata quella di non arrendersi.

Da quando Rocco Greco è morto, Enza vive un dolore continuo. Ogni 27 del mese, si sveglia sessanta minuti prima dell’ora in cui suo marito uscì di casa per togliersi la vita. Francesco Greco ha inoltre sottolineato che la famiglia ha intrapreso una battaglia di civiltà per onorare il padre, nonostante non possa accedere ai fondi destinati alle vittime della mafia.

Enza Greco, alias Mimma in Mascaria, continua con dedizione nella sua missione: mantenere i valori del marito e condurre l’azienda con onestà e integrità.

Scritto da Augusto Clerici
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