Eden Golan, ventenne israeliana, sta partecipando all’Eurovision Song Contest 2024 con il brano Hurricane, il che ha suscitato numerose controversie. Le obiezioni non derivano dalla performance o dall’artista, bensì dal contesto politico. La partecipazione di Israele ha scatenato discorsi sin dai mesi precedenti, con richieste da parte di vari attivisti di escludere il paese a causa degli attacchi in atto da mesi nella Striscia di Gaza, responsabili di quasi 35.000 decessi. Anche durante l’evento, queste proteste hanno trovato eco: Eden Golan è stata oggetto di fischi durante la sua performance a Malmo. Alcuni colleghi, inclusi l’olandese Joost Klein e la greca Marina Satti, hanno mostrato disappunto verso la cantante israeliana. Ciò ha portato molti appassionati dell’evento musicale a chiedersi: perché Israele partecipa a un contest prevalentemente europeo? Nonostante sia geograficamente situato in Medio Oriente, quindi in Asia, lo Stato ebraico è bagnato a sud dal Golfo di Aqaba, a ovest dall’Egitto, a est dalla Giordania e a nord dal Libano.
israele all’eurovision dal 1973: i motivi
La partecipazione di Israele all’Eurovision ha radici storiche e politiche. Tradizionalmente isolato dai paesi vicini per le tensioni legate al conflitto israelo-palestinese, Israele ha trovato nella cooperazione con l’Occidente una forma di integrazione internazionale. Questo orientamento si è manifestato non solo in ambito culturale, come all’Eurovision, ma anche in aree come lo sport e la diplomazia. Il riorientamento dal Medio Oriente verso l’Europa ha avuto inizio negli anni ’70, dopo la Guerra del Kippur del 1973, che ha ulteriormente consolidato l’isolamento di Israele dagli altri stati arabi. Israele ha debuttato all’Eurovision proprio quell’anno, anticipando un allineamento che si sarebbe consolidato nei decenni successivi. Da allora, ha partecipato 45 volte all’evento, raggiungendo la finale 39 volte e vincendo in quattro occasioni.
