La serie televisiva “Briganti” ha catturato l’attenzione del pubblico su Netflix, mescolando abilmente storia e western all’italiana. La trama si concentra sulle vicende reali dei briganti del Meridione post-Unità d’Italia, immergendosi nella vita di figure realmente esistite come Carmine Crocco, interpretato da Salvatore Esposito. Questo personaggio storico, noto come il “Napoleone dei Briganti”, ha guidato una delle bande più temute del Sud Italia, arrivando a controllare oltre 2.000 uomini.
carmine crocco: dalla vita al mito
L’ascesa di un brigante
Nato nel 1830 a Rionero in Vulture, vicino Potenza, Carmine Crocco inizia la sua vita lavorativa come umile bracciante. La svolta avviene quando si unisce all’esercito borbonico, ma con l’arrivo dell’Unità d’Italia, decide di abbandonare le forze regolari e dar vita alla sua banda di briganti. Già in gioventù, Crocco aveva avuto problemi con la legge sotto il regno dei Borbone, ma era riuscito ad evadere dalla prigione. Durante la spedizione dei Mille, si unisce a Giuseppe Garibaldi sperando in un’amnistia per i suoi crimini passati, che Non arriva, spingendolo così a scegliere definitivamente la vita da brigante.
Arresto e immortalità nella cultura popolare
Nei primi anni ’60 del XIX secolo, Crocco, ormai ricercato, decide di negoziare la resa in cambio di clemenza per sé e i suoi uomini. Viene tradito e catturato dalle truppe dello Stato Pontificio. Dopo un processo tenutosi nel 1870 in Italia, Crocco è condannato a morte, ma la pena viene in seguito commutata in ergastolo. Durante il carcere a Portoferraio, isola d’Elba, trova il tempo per scrivere le sue memorie, fonte preziosa per gli storici e base per la sua futura popolarità. Dopo la sua morte nel 1905, la figura di Crocco continua a vivere nel mondo dell’arte e della cultura, diventando protagonista di documentari, film, romanzi, spettacoli teatrali e canzoni.
figure principali della serie briganti
– Michela De Rossi
– Ivana Lotito
– Matilda Lutz
– Salvatore Esposito (interpreta Carmine Crocco)
