Significato della Canzone “La Guerra di Piero” di Fabrizio De André: Analisi e Interpretazione

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L’apertura del Concerto del Primo Maggio 2024 al Circo Massimo di Roma è stata segnata dalla lettura di “La guerra di Piero”, celebre brano del cantautore genovese Fabrizio De André. Questa canzone, simbolo di pacifismo e riflessione antimilitaristica, risuona particolarmente in un periodo caratterizzato da conflitti globali come quelli in Ucraina e nella Striscia di Gaza.

contesto e significato del brano

La canzone, tratta dall’album “Tutto Fabrizio De André” del 1966, ebbe origine dai racconti di guerra dello zio materno di De André, veterano della campagna di Albania. Il testo mette in evidenza la contrarietà alle guerre ed è visto attraverso gli occhi di Piero, un giovane soldato posto di fronte all’orrore del conflitto. Il brano instaura un legame poetico con “Le dormeur du val” di Arthur Rimbaud, mostrando la tragedia universale dei conflitti armati.

La universalità del conflitto in “La guerra di Piero”

Piero, il protagonista, non è legato a una specifica guerra storica, suggerendo così l’atemporalità e l’universalità del messaggio contro la guerra. La scelta di questo brano per il Concertone del Primo Maggio vuole probabilmente richiamare l’attenzione sulla continua e ubiqua presenza dei conflitti a livello globale, nonché sull’indifferenza spesso mostrata verso questi.

tragedia personale e umana nel brano

Il momento culminante della canzone si verifica quando Piero si trova faccia a faccia con un nemico che, pur condividendo lo stesso umore di paura, indossa una divisa di colore diverso. La canzone narra il terrore di uccidere e l’inevitabile fatalità quando il nemico, per paura, spara a Piero, uccidendolo. L’ultimo pensiero di Piero è per la donna amata, Ninetta, evidenziando la profonda tragedia personale che la guerra comporta.

Il brano termina con Piero che muore tra le spighe di grano, simbolo della vita che continua nonostante la devastazione della guerra. “Ninetta mia, crepare di maggio, ci vuole tanto, troppo coraggio“, esprime il desiderio di Piero di non morire in un momento così significativo e pieno di vita come la primavera.

L’utilizzo di questa potente canzone di De André per aprire l’evento musicale del Primo Maggio riflette una scelta significativa e sentita, che mette in luce non solo l’arte potente della musica come forma di protesta, ma anche come mezzo per connettere le persone attraverso temi di attualità bruciante e resistenza pacifista.

Scritto da wp_3563611
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