Eutanasia a 28 Anni: La Storia di Una Vita Sana e la Scelta Controversa

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La decisione di una giovane di 28 anni di porre fine alla propria vita attraverso l’eutanasia ha sollevato un dibattito intenso sul tema, riflettendo la profonda divisione di opinioni. A maggio, la ragazza affronterà questo momento definitivo. Durante quella che potrebbe essere considerata come la sua ultima intervista, ha condiviso le motivazioni che l’hanno guidata verso la scelta più radicale.

Il dibattito sull’eutanasia mette in contrapposizione i libertari, che sostengono la piena autonomia della volontà individuale, ai conservatori e a certi ambienti cattolici, i quali ritengono che la vita sia sacra e che il cosiddetto “suicidio assistito” debba essere proibito. Nonostante le divergenze, spetta a ciascuno stato determinare la propria posizione. In Europa, la situazione varia notevolmente: esistono paesi come la Svizzera, meta di molti italiani per tale procedura, dove le leggi sono più permissive. Al contrario, in Italia l’eutanasia è vietata, ma è consentito richiedere il suicidio assistito legalmente, a condizione che sia gestito direttamente da un medico.

Un esempio di nazione all’avanguardia in questo ambito è l’Olanda, dove Zoraya ter Beek, una 28enne, vivrà i suoi ultimi giorni. Nonostante fosse in buone condizioni fisiche, le sue battaglie contro gravi problemi di salute mentale – tra cui depressione, autismo e disturbo borderline della personalità – l’hanno portata a richiedere l’eutanasia.

a 28 anni richiede e ottiene l’eutanasia: la sua storia

Zoraya ter Beek ha apertamente comunicato con il fidanzato e i familiari che, in assenza di miglioramenti significativi della sua salute mentale, avrebbe considerato l’eutanasia come un’opzione. La procedura avverrà nella tranquillità della sua abitazione, senza cerimonie speciali. Dopo il decesso, sarà cremata. Ha esposto apertamente il suo timore della morte, associandolo all’ignoto che segue l’esistenza terrena. Ha descritto in dettaglio il processo dell’eutanasia, sottolineando la volontà della dottoressa di procedere con calma e rispetto verso la sua decisione. La legittimità del suicidio assistito nei Paesi Bassi risale al 2001, sottolineando la lunga storia del paese nel trattare con sensibilità questioni così delicate.

Scritto da wp_3563611
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