La serata di ieri ha testimoniato l’avvio della serie “Vanina” su Canale 5, un evento molto atteso dagli appassionati di fiction poliziesca. Al centro dell’attenzione, Giusy Buscemi, nei panni della protagonista, un’ex Miss Italia che si conferma un’attrice di grande spessore, grazie alla sua interpretazione in ruoli sempre più impegnativi. Nonostante l’entusiasmo, alcuni aspetti hanno scatenato delle polemiche, in particolare riguardo all’interpretazione linguistica di uno dei personaggi.
trama e contesto della serie
La serie si basa sui romanzi di Cristina Cassar Scalia e vede Giusy Buscemi nel ruolo di Vanina, un giovane vicequestore di Catania che rileva la gestione della squadra Omicidi successivamente alla morte del padre, caduto vittima della mafia. Questo punto di partenza dà vita a una narrazione intensa, incentrata sulla sua lotta contro il crimine, arricchita da narrazioni parallele, tra cui emergono questioni sentimentali.
Nel dettaglio, il primo episodio si è concentrato su un caso di avvelenamento che ha coinvolto una gelateria in Catania, causando il ricovero in ospedale di numerosi cittadini e la morte del proprietario, Agostino Lomonaco, trovato esanime nel suo ufficio. Parallelamente alla risoluzione del caso, viene introdotta la trama sentimentale riguardante Vanina e il magistrato Paolo (Giorgio Marchesi), suo ex.
contestazioni e apprezzamenti
Nonostante l’apprezzamento generale per la trama e le interpretazioni, una specifica criticità ha sollevato dibattiti: l’accento siciliano di Giorgio Marchesi, considerato da alcuni troppo forzato e poco naturale. Queste perplessità hanno creato una spaccatura tra chi avrebbe preferito un approccio più genuino, affidando il ruolo a un attore siciliano, e chi invece ha ammirato l’efforto di Marchesi nell’adeguarsi alla sonorità richiesta dal personaggio.
– Giorgio Marchesi come il magistrato Paolo
– Giusy Buscemi come Vanina, il vicequestore
Malgrado le polemiche, la maggior parte del pubblico ha elogiato con fervore la trama avvincente e l’interpretazione di Buscemi, evidenziando come “Vanina” possa contare su solidi punti di forza al di là della questione dell’accento. Con le prossime puntate che promettono nuovi intriganti sviluppi, resta in sospeso la curiosità su come la serie evolverà e se riuscirà a consolidarsi come uno dei pilastri della fiction poliziesca italiana.
