‘Viola come il mare’, come mai l’hanno titolata così? Il motivo è davvero curioso

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L’universo delle serie televisive italiane si arricchisce periodicamente di titoli capaci di attirare l’attenzione del pubblico non solo per le trame avvincenti, ma anche per le tematiche originali e profonde che trattano. Questo è il caso di “Viola come il mare”, la serie del 2022 che ha conquistato gli spettatori grazie alle interpretazioni di Can Yaman e Francesca Chillemi, e per la sua particolare attenzione a un aspetto neurologico tanto affascinante quanto raro: la sinestesia.

viaggio narrativo tra moda e cronaca nera

Il racconto segue le vicende di Viola Vitale, interpretata da Francesca Chillemi, una donna che lascia il mondo della moda a Parigi per ritornare nella sua città natale, Palermo. Qui intraprende una carriera diametralmente opposta come giornalista di cronaca nera. Il motivo del cambio radical di percorso professionale è la ricerca del padre, un uomo che non ha mai avuto l’opportunità di conoscere. Sul suo cammino, Viola incrocia la strada di Francesco Demir, un poliziotto che si trova in difficoltà nel dare fiducia ad altri al di fuori di sé stesso.

il significato dietro il titolo

Molti si sono interrogati sulla scelta del titolo “Viola come il mare”, la cui spiegazione si trova nella caratteristica peculiare della protagonista, il fenomeno della sinestesia. Viola Vitale è affetta da questo raro disturbo neurologico che le consente di associare i sentimenti delle persone a specifici colori. Questa particolarità percettiva affonda le radici nel termine greco sinestesia, che si traduce in “percepire insieme”, riferendosi alla simultaneità di sensazioni di natura diversa.

Nel corso della storia, questo aspetto gioca un ruolo cruciale nelle investigazioni a cui Viola e Demir danno vita, con lei che utilizza la propria capacità sinestetica per interpretare le emozioni altrui attraverso i colori.

la sinestesia al centro dell’attenzione

Ciò che rende “Viola come il mare” un prodotto distintivo nell’ambito televisivo è la sua capacità di approfondire un fenomeno neurologico poco conosciuto e studiato fino a poco tempo fa. L’interesse suscitato dalla serie ha posto sotto i riflettori la sinestesia, una condizione che accomuna solo l’1% della popolazione, promuovendo la sua analisi all’interno delle neuroscienze. Questo ha permesso di accendere un faro su una patologia che per anni è rimasta ai margini dell’interesse scientifico e sociale, offrendo al pubblico una narrazione che unisce intrattenimento a divulgazione scientifica.

Scritto da Augusto Clerici
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